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Fabio e il merlo

29/3/13
Fabio si alza presto, come sempre, per recarsi al lavoro. Fuori è ancora buio ed egli esce di casa con qualche minuto di ritardo. Dovrà andare più veloce del solito con la sua auto per non tardare al lavoro. Durante il tragitto vede due merli atterrare sulla strada, proprio mentre sopraggiunge il veicolo che lo precede. Fabio passa e, dallo specchietto retrovisore, si accorge che uno dei merli è volato via, ma l'altro è rimasto a terra. Si ferma, torna indietro a retromarcia e si blocca proprio davanti all'uccello, in modo che non possa essere schiacciato dalle altre auto. Sceso, si accorge che è vivo, ma è ferito ad una zampetta o ad un'ala. Lo raccoglie e lo posa sul marciapiedi. Gli mette un po' d'acqua davanti e lo accarezza per tranquillizzarlo. Poi riparte, pensando che altro non può fare ed ora sta in ritardo e dovrà giustificarsi in azienda. Ma forse qualcos'altro può fare: col cellulare rintraccia una clinica vetrinaria, che però non fa soccorsi esterni. Così gli viene dato il recapito delle guardie zoofile di zona, che egli salva su un secondo cellulare. Poi le contatta per farle intervenire. Quest'operazione rallenta ulteriormente la sua corsa e così accumula altro ritardo. "Ci vorrebbe che mi si spianasse la strada davanti" pensa. La sua è un'invocazione agli dei mista alla sua volontà di agire metafisicamente sul percorso. Così non trova intoppi, nessun camion lento, i semafori quasi tutti verdi. Gunto davanti all'azienda, davanti a cui non è facile trovare parcheggio, pensa: ""Ci vorrebbe il posto qui davanti per non perdere altro tempo". Si gira e vede un uomo in un auto che sta per andarsene. Entra in azienda ed è in anticipo di tre minuti. Mettere da parte i personali egoismi per un fine superiore, in virtù della legge del karma, per cui ad ogni azione corrisponde una reazione di egual tipo, porta sempre ricompense. A proposito, le guardie zoofile giunte sul posto non hanno trovato il merlo, che si è evidentemente ripreso ed è volato via.